Tempo fa affrontavo un discorso sull’importanza che ha un coach running per chi inizia a correre partendo da zero o per chi ha voglia di migliorare.

Un allenatore della corsa, che ha le giuste capacità è importante e lo ribadisco ancora ora.

Cosa deve saper fare ? Chi deve essere ? Come sceglierlo ?

A mio parere in primo luogo, un coach running, deve essere una persona preparata e con esperienza nel mondo del running, sapere indicare la strada giusta ed essere in grado di farla percorrere nella massima serenità possibile. Deve essere una persona di nostra fiducia, non è vero che più un coach ha clienti allora più è bravo, assolutamente, forse sa più vendersi rispetto agli altri, magari più preparati. Bisogna sceglierlo in base alle nostre sensazioni che viviamo a contatto con il coach stesso.

Sensazioni ? Si parlo di sensazioni.

Ma non deve essere una persona esperta e preparata, non basta ?

No non basta affatto, sicuramente una persona preparata ha un ottima base, ma non basta assolutamente.

Per me un coach deve essere quella persona che oltre ai classici protocolli di allenamento, deve saper motivare la persona che si trova davanti e non in base alle proprie gare, ai propri tempi o ai propri obiettivi, ma bensì motivarla con le qualità che la persona stessa possiede ma che magari non ha modo di vedere dentro di se.

Quand’è che noi diamo il meglio di noi stessi ? Quando sentiamo la fiducia delle persone che ci circondano, quando ci sentiamo amati e quando credono in noi. Tutto questo ci porta ad essere motivati, a dire “effettivamente ce la posso fare”.

Atteggiamenti soliti di un amico ed ecco qual’è il motivo per il quale io credo che un coach prima di essere un professionista deve essere un amico, deve essere in grado di entrare in stretta complicità, deve essere un leader, deve ottenere il risultato con le stesse fatiche dell’atleta e deve essere in grado di motivare chi ha davanti, facendo in modo di far sentire chi ha davanti un TITOLARE.

Si dice che ognuno di noi è utile ma non indispensabile! A mio parere non c’è frase più insignificante sopratutto in questo ambito, ognuno di voi è indispensabile per il prossimo e viceversa, perchè solo con il continuo confronto e con le continue percezioni si migliora ed è lo stesso nella corsa.

Sopratutto in un rapporto come il coach running e l’atleta.

Perchè è vero che per l’atleta è indispensabile avere un coach running per arrivare ai propri obiettivi, ma per un coach running è indispensabile avere un grande atleta per raggiungere i propri obiettivi.

Tempo fa affrontavo un discorso sull’importanza che ha un coach running per chi inizia a correre partendo da zero o per chi ha voglia di migliorare.

Un allenatore della corsa, che ha le giuste capacità è importante e lo ribadisco ancora ora.

Cosa deve saper fare ? Chi deve essere ? Come sceglierlo ?

A mio parere in primo luogo, un coach running, deve essere una persona preparata e con esperienza nel mondo del running, sapere indicare la strada giusta ed essere in grado di farla percorrere nella massima serenità possibile. Deve essere una persona di nostra fiducia, non è vero che più un coach ha clienti allora più è bravo, assolutamente, forse sa più vendersi rispetto agli altri, magari più preparati. Bisogna sceglierlo in base alle nostre sensazioni che viviamo a contatto con il coach stesso.

Sensazioni ? Si parlo di sensazioni.

Ma non deve essere una persona esperta e preparata, non basta ?

No non basta affatto, sicuramente una persona preparata ha un ottima base, ma non basta assolutamente.

Per me un coach deve essere quella persona che oltre ai classici protocolli di allenamento, deve saper motivare la persona che si trova davanti e non in base alle proprie gare, ai propri tempi o ai propri obiettivi, ma bensì motivarla con le qualità che la persona stessa possiede ma che magari non ha modo di vedere dentro di se.

Quand’è che noi diamo il meglio di noi stessi ? Quando sentiamo la fiducia delle persone che ci circondano, quando ci sentiamo amati e quando credono in noi. Tutto questo ci porta ad essere motivati, a dire “effettivamente ce la posso fare”.

Atteggiamenti soliti di un amico ed ecco qual’è il motivo per il quale io credo che un coach prima di essere un professionista deve essere un amico, deve essere in grado di entrare in stretta complicità, deve essere un leader, deve ottenere il risultato con le stesse fatiche dell’atleta e deve essere in grado di motivare chi ha davanti, facendo in modo di far sentire chi ha davanti un TITOLARE.

Si dice che ognuno di noi è utile ma non indispensabile! A mio parere non c’è frase più insignificante sopratutto in questo ambito, ognuno di voi è indispensabile per il prossimo e viceversa, perchè solo con il continuo confronto e con le continue percezioni si migliora ed è lo stesso nella corsa.

Sopratutto in un rapporto come il coach running e l’atleta.

Perchè è vero che per l’atleta è indispensabile avere un coach running per arrivare ai propri obiettivi, ma per un coach running è indispensabile avere un grande atleta per raggiungere i propri obiettivi.

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