La Corsa di Miguel ha una storia molto bella, vi invito ad andarvela a leggere!

Questa di quest’anno è stata la ventesima edizione, per me la prima.

La gara in se per se è davvero molto bella, il percorso in particolar modo, con il traguardo dentro lo stadio olimpico.

Chi è che non ha mai sognato di entrare in uno stadio e per lo più da atleta.

Io si, l’ho sempre sognato e finalmente diciamo che ho esaudito il mio sogno. Ho tagliato il traguardo con il mio tempo migliore e dentro la mia seconda casa, non vi sto spiegando ora i motivi per il quale la chiamo la mia seconda casa, potete immaginarlo.

Riscaldamento all’interno dello stadio dei Marmi, stadio altrettanto storico nel vero senso della parola, struttura che poi prende il nome di Pietro Mennea, chi è che non conoscere Mennea, anche i più piccoli lo avranno sentito solo nominare.

Riscaldamento di 30 minuti per scaldare i motori, entrata nella terza onda e via dritti nelle strade di Roma nord.

Strade che mi hanno visto crescere proprio perché ci sono nato e cresciuto in quei quartieri, proprio questo ha dato magia a questa 10 km che magari per tanti poteva essere una qualsiasi gara della domenica mattina.

Per me era tutto differente, avevo un mix di emozioni; felicità, un po’ di ansia nel non raggiungere il mio obiettivo (scendere sotto i 50), ma nello stesso tempo una voglia e una carica mentale che è riuscita a superare anche i limiti fisici!

Avete presente quelle frasi che dicono “La testa va oltre il corpo” alle quali tanti di noi rimangono molto scettici, ecco posso confermarvi che è così.

Al 7 km ero quasi finito, avevo dato tanto in questi 7000 metri, le gambe facevano male, il fiato c’era ma non era abbastanza, ma la testa no la testa era proiettata li al mio obiettivo!

E così è stato 00:48:20 su 10km!

Ringrazio gli organizzatori per come hanno messo in piedi questa gara per me molto importante!

Al prossimo anno Miguel ❤

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